Lettura per bambini: storie realistiche o fiabe?

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Come tutta la grande arte, le fiabe divertono e insieme instruiscono; il loro spiritu particolare è che lo fanno in termini che parlano direttamente ai bambini. Nell’età in cui queste storie sono maggiormente significative per il bambino, il suo problema principale è quello di mettere un po’ di ordine nel caos interiore della sua mente per poter capirsi meglio: un preliminare necessario per il conseguimento di una certa congruenza fra le sue percezioni e il mondo esterno.

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Biancanieve (Grimm) – Illustrazione di B.Lacombe

Le storie «vere» sul mondo «reale» possono fornire qualche interessante e spesso utile informazione. Ma il tipo di svolgimento di queste storie è straneo al modo di funzionare della mente dei fanciulli prepubere così come gli eventi soprannaturali della fiaba sono stranei al modo in cui l’intelletto maturo comprende il mondo.

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Le storie strettamente realistiche vanno contro le esperienze interiori del bambino; egli le ascolta e forse ne percepisce qualcosa, ma non può trarne molto in fatto di significato personale trascendente il contenuto ovvio. Esse lo informano senza arricchirlo, come purtroppo è anche vero per gran parte di quanto s’impara a scuola. La conoscenza basata sui fatti giova alla personalità totale soltanto quando è transformata in «conoscenza personale». Procurare ai bambini soltanto storie realistiche sarebbe irragionevole e proficuo come procrivere soltanto le fiabe; c’è un posto importante sia per le une sia per le altre nella vita del bambino. Quando però oltre alle storie realistiche gli viene presentato in modo psicologicamente corretto un ampio repertorio di fiabe, il bambino riceve informazioni che parlano a entrambi gli aspetti della sua personalità: quello razionale e quello emotivo.

Cappuccetto rosso (Grimm) – Illustrazione di G. Dorè

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Pollicino (Grimm) – Illustrazione di G. Dorè

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le fiabe contenono certi elementi quasi onirici, ma essi si avvicinano di più ai contenuti dei sogni degli adolescenti o degli adulti, non dei bambini. I sogni dei bambini sono assai semplici: desideri vengono soddisfatti e ansie ricevono forma tangibile. I sogni di un bambino possiedono un contenuto inconscio che rimane pratticamente inalterato della influenza del Io; le funzioni mentali superiori non entrano quasi nella produzione dei suoi sogni. Sopratutto prima della età scolare, il bambino deve lottare continuamente per impedire che le pressioni dei suoi desideri soverchino la sua totale personalità: una battaglia contro i poteri dell’inconscio che il più delle volte perde.

Questa battaglia, che non è mai completamente assente dalle nostre vite, rimane una battaglia interta fino all’adolescenza, anche se diventando adulti dobbiamo anche lottare con le tendenze irrazionali del superIo.

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Caillou – personaggio realistico per bambini

Il bambino deve in qualche modo distanziarse del contenuto del proprio inconscio e vederlo come qualcosa di esterno a se, per poter padroneggiarlo in certo modo. Nel normale gioco, oggetti come bambole o animali giocattolo sono usati per incorporare vari aspetti della personalità del bambino che sono troppo complessi, inaccettabili e contradittori per che egli possa affrontarli. Ciò permette all’Io del bambino di ottenere un certo controllo su questi elementi, cosa che non può fare  quando viene indotto o costretto dalle circostanze  a riconoscerli come proiezioni dei suoi processi interiori.

Il bambino avverte quale fiaba fra le tante si adegui meglio alla sua situazione interiore nel momento (che è incapace di risolvere da solo), e avverte anche dov’è che la storia gli fornisce dei punti di appoggio per venire alle prese con un difficile problema. Ma è raro che questo venga riconosciuto immediatamente, ascoltando la fiaba per la prima volta. Certi elementi della storia sono troppo bizzarri, ed è proprio in virtù della loro stranezza che essi trovano una rispondezza in emozioni sepolte nel profondo.

bambini-e-libri onlineImageSoltanto quando una fiaba viene ascoltata più volte dal bambino, e quando eggli ha tutto il tempo e la possibilità di riffletterci sopra, può profittare pienamente di quanto la storia ha da offrirgli in rapporto alla sua conoscenza di se stesso e alla sua esperienza del mondo.

Quando le fiabe vengono raccontate ai bambini a scuola o nei centri di lettura, essi sembrano affascinati. Spesso, però, ai bimbi non viene data la possibilità di meditarvi sopra o di reagire in un’altro modo, o la loro attenzione viene derottata subito verso un’altra attività, oppure si sentono raccontare una storia di diverso tipo, che diluisce o distrugge l’impressione che era stata creata di quella precedente. Se si parla coi bambini dopo un’esperienza  del genere, è come se la storia non le fosse stata neppure raccontata, a giudicare dei benefici che gli ha portato. Ma quando il narratore gli dà tutto il tempo per rifflettere sulla storia, per immergersi nella atmosfera da essa creata in loro, e quando sono incoraggiati a parlarne, una successiva conversazione, una successiva conversazione rivela che la storia ha molto da offrire emotivamente e intellettualmente, almeno per alcuni dei bambini.

Sedia-a-dondolo-per-leggere-storie-a-bambini-1-8E poi un giorno parliamo dell’impatto dell’illustrazioni sui libri di fiabe. Ci sono diverse oppinioni in merito.

Fonte: «Il mondo incantato» – Bruno Bettelheim

 

El cuestionario de Marcel Proust.

Eva Martinez Olalla

Marcel Proust inventó el siguiente cuestionario para notar los cambios en su propia personalidad. Respondía las preguntas casi cada cumpleaños. También solía reunirse con sus amigos y los hacía responder las mismas preguntas. Este año, el 10 abril de 2018, dìa de mi cumpleaños, respondí a estas preguntas:

  1. La mejor virtud de tu carácter: Capacidad de adaptación.
  2. Cualidades que prefieres en los hombres: belleza, ternura y sentido del humor.
  3. Cualidades que prefieres en las mujeres: calor, transparencia.
  4. Lo que más aprecias de tus amigos: presencia, incluso en la ausencia.
  5. Tu principal defecto: a veces evito decir todo lo que siento o pienso cuando creo que pueda herir gratuitamente a mi interlocutor. Muchas veces intento simplemente empatizar con la persona o situación (para buscarle el lado positivo?). Esto me hace después sentir un poco  hipócrita.
  6. Tu ocupación favorita: Investigar y estudiar sobre cualquier tema que me interese, crearme mi propia visión y compartirla, sea en forma escrita o en imágenes.
  7. ¿Cuál sería la peor miseria en tu vida? Descubrir que mi existencia no ha hecho feliz a nadie.
  8. ¿De no ser tú misma quién querrías ser? Una niña pequeña que vive en el campo y pinta flores y árboles. Si por fuerza tuviera que crecer, que fuera alguien tipo Maria Montessori, Steiner, Munari o alguien que se ocupara de la educaciòn de los niños y de preservar la naturaleza humana en estado puro, con honestidad y total dedicación.
  9. ¿Dónde te gustaría vivir? Ahora mismo donde vivo, en mi casa en un pueblecito cerca de Barcelona. En primavera y verano en Menorca, en el apartamentito de mi amigo Pedro.
  10. Tu color favorito: Rojo coral. Rojo coral. Rojo coral!
  11. Tu flor favorita: el Jazmín.
  12. Tu ave favorita: el Cisne.
  13. Tus autores de prosa favoritos: Borges, Marai, Hesse.
  14. Tus poetas favoritos: Neruda, William Blake.
  15. Tus héroes de ficción: Pollicino.
  16. Tus heroínas de ficción: Pollicina.
  17. Tus compositores favoritos: Puccini.
  18. Tus pintores favoritos: William Blake, Chagall, Eleonora Carrington, Matisse, Schiele.
  19. ¿Quiénes son tus héroes en la vida real? Héroes? No tengo héroes. Bueno sì: los maestros y profesores que tienen de verdad carisma y vocación y la ponen al servicio de la comunidad.
  20. Tus heroínas históricas: Las madres de familia numerosa.
  21. ¿Qué es lo que más desprecias? La manipulación de las personas de cualquier tipo, a pequeña, mediana o grande escala.
  22. Personajes históricos que más desprecias: cualquiera que haya utilizado la ignorancia y fragilidad de las personas para su propio provecho.
  23. El evento militar que más admiro: Ninguno.
  24. Don natural que te gustaría poseer? La jardinería y el saber mezclar ingredientes en la cocina ‘con gracia’. Sigo siempre recetas confeccionadas.
  25. ¿Cómo te gustaría morir? De repente.
  26. ¿Cuál es tu estado de ánimo actual? Serena y centrada interiormente, con un equilibrio que me permite desequilibrios.
  27. ¿Qué defectos o faltas te inspiran simpatía o comprensión? Cuando alguien no me llama o no se hace presente porque está “muy ocupado”. Las personas que están siempre al teléfono llenando su tiempo con conversaciones banales e insulsas para no sentirse solas.
  28. Tu lema: Vive cada momento con total intensidad. Cuida a los niños y a las personas mayores. No pierdas el tiempo con personas y proyectos que no sientas profundamente parte de ti.